giovedì 3 novembre 2011

L'introduzione di Michele Paggi al convegno Corpo e Sport dell'UNI di Dalmine

Corpo e sport: risorsa e limite, espressione e disciplina

Buonasera a Tutti!
Questa sera siamo qui a parlare di sport: non vogliamo farlo senza aver prima ricordato Marco Simoncelli che ieri ha perso la vita.
Vogliamo innanzi tutto ringraziare i nostri ospiti che Vi chiedo gentilmente di accogliere con un applauso di benvenuto:
Un giocatore che è ormai diventato il simbolo di una squadra e che non ha bisogno di presentazioni: Il Capitano dell’Inter Javier Zanetti.
È stato un giocatore di serie A e ora è allenatore di grande esperienza del settore giovanile dell’Atalanta: Eugenio Perico.
Ci parlerà della sua esperienza il giovane rugbista Matteo Bertòla.
Grazie anche al moderatore di questo incontro: il professor Stefano Tomelleri.
Ringraziamo inoltre l’Università degli Studi di Bergamo e in particolar modo Claudio Bertoletti, Presidente del Centro Universitario Sportivo che questa sera ci ospita!
La corporeità è il luogo in cui si incarnano i significati e i valori della nostra vita: ci apre alla relazione con gli Altri e alla promessa di poter vivere un incontro autentico. Le testimonianze che ascolteremo costituiscono la terza tappa del cammino delle Missioni universitarie, organizzate dalla Cappellanìa Universitaria e dal gruppo di studenti universitari cattolici della FUCI di Bergamo. Noi speriamo che attraverso queste riflessioni Gesù Cristo e il Suo Vangelo possano visitare la nostra vita incontrandoci come in un abbraccio!
Questa sera cercheremo di interpretare la corporeità a partire da un linguaggio molto familiare ai giovani e non solo: parleremo infatti di sport, dimenticandoci per un momento sia delle squadre che di classifiche.
Dobbiamo avere il coraggio di parlare dell’uomo e di sport con profondità, senza fermarci alla superficialità a cui certa “cultura” contemporanea ci ha abituato.
Lo sport richiama la vita dell’uomo, anzi si può considerare come una parabola della vita stessa. S. Paolo ha utilizzato immagini sportive per esprimere addirittura la dimensione della fede, come nella Lettera ai Corinzi [9, 24-27] in cui dice: «Non sapete che, nelle corse allo stadio, tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! Però ogni atleta è disciplinato in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona che appassisce, noi invece una che dura per sempre. Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; faccio pugilato, ma non come chi batte l’aria; anzi tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non succeda che, dopo aver predicato agli altri, io stesso venga squalificato ».
Abbiamo pensato questo itinerario come un dialogo con i giovani e tra giovani: mercoledi 26 ottobre infatti, nei pressi delle sedi universitarie di Dalmine, di Caniana e di Città alta, alcuni ragazzi saranno disponibili all’ascolto e alla discussione dalle ore 15 alle 18. Non abbiate timore di partecipare anche a questi importanti momenti di condivisione!
Se volete, qui sul banco della presidenza saranno disponibili alla fine dell’incontro i volantini con tutte le informazioni sui Centri di ascolto, altrimenti potrete trovarle anche su Facebook cercando il gruppo “atTRATTI dal CORPO”. Vi ricordiamo infine che la nostra iniziativa si concluderà giovedì 27 ottobre alle ore 20.30 nella chiesa Ipogea del Seminario con un momento di preghiera con il nostro Vescovo Francesco, animato dalla Scuola di danza di Liliana Cosi: anche allora avremo un gesto espressivo e sportivo che diventa preghiera!
Grazie e buon ascolto a Tutti!

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