giovedì 11 febbraio 2010

Stasera incontro casalingo per il volley, intervista ad Angelone!

Eccoci nuovamente a presentarvi la nostra rubrica…e questa volta ci troviamo a guardare dal basso verso l’alto il mitico “Angelone”….

Nome e cognome.
Angelo Gualdi
Età.
Classe 1962
Ruolo nell’A.S.D. Oratorio San Carlo.
Socio fondatore e giocatore/allenatore nella squadra di pallavolo.
Partiamo da te, raccontaci della tua carriera personale?
Partito dalla giovanile di pallavolo del paese natio (Bonate Sotto), dopo vari anni alternati di terza, seconda e prima divisione sono approdato alla serie D.
Dopo il matrimonio ho giocato a Villa d’Adda e Calusco a livelli di CSI e seconda divisione.
Come mai dopo questa carriera sei passato al misto?
Domanda con risposta incorporata ... l’età, gli acciacchi ma soprattutto il poco tempo libero: avendo una famiglia non ne rimane molto a disposizione per i propri svaghi (a questo proposito devo ringraziare la consorte perché me ne ha sempre concesso per la pallavolo).
Iniziando a giocare nel misto hai iniziato a fare anche l’allenatore?
Come è stato il passaggio? e come è fare l’allenatore/giocatore?
In realtà l’esperienza di allenatore/giocatore l’avevo già fatta, quando ho giocato a Villa d’Adda con la squadra maschile. Niente di trascendentale se si va d’accordo con il gruppo e si mettono in chiaro le cose fin dall’inizio, naturalmente sempre con qualcuno che ti da una mano.
Tornando all’A.S.D. Oratorio San Carlo oltre che ad essere allenatore, sei membro “anziano” del direttivo; come va? e com’è mettersi in gioco con dei ragazzi giovani?
Come ho già avuto modo di scrivere sul blog (www.asdoratoriosancarlovilladadda.blogspot.com) sono fiero di essere un fondatore dell’A.S.D. in particolar modo per lo spirito sano e sportivo con cui si affrontano i vari argomenti. Mettersi in gioco con i più giovani e cercare di insegnare, nel mio piccolo, non solo la pallavolo ma il vivere e il condividere insieme le gioie e i dolori della vita è sempre uno stimolo.
Passiamo ora alla squadra, come è composta e come siete organizzati?
La squadra di quest’anno è formata da una base consolidata dell’anno scorso con qualche inserimento che ha rafforzato il gruppo. Circa 8 uomini e 6 donne si trovano in palestra il martedì per “divertirsi” e “sfogare” nella pallavolo le tensioni quotidiane in una specie di allenamento/partitella con qualche dritta sulle posizioni in campo, movimenti basilari del volley, spirito di competizione e fame di murare il compagno di squadra che in quel momento si trova dall’altra parte della rete. Tutto in previsione della partita.
Al primo anno subito 3° posto; raccontaci come è stata la stagione?
È stato più di quello che potevamo aspettarci anche se sapevamo, all’inizio del campionato, di poter arrivare ai play-off, però le tre squadre che avremmo dovuto affrontare in questi costituivano un’incognita. Le gare disputate nel girone sono state coronate da una delle partite più belle giocate l’anno scorso, una splendida vittoria su una squadra fino allora imbattuta in campionato che ci ha regalato la qualificazione; rimane il rammarico di una semifinale in cui avremmo potuto dare di più, ma bisogna pure accontentarsi di un terzo posto.
Quest’anno come va? è difficile ripetersi?
Sicuramente è molto più difficile mantenere livelli alti che arrivarci, comunque per ora va molto bene bisogna solo rimanere con i piedi per terra, consapevoli dei propri mezzi e delle proprie mancanze per poter migliorare ulteriormente.
Visto che per ora siete imbattuti, cosa prometti, dato per scontato un posto ai play-off, per il finale di stagione?
Se non cambia niente nel gruppo (intendo eventuali infortuni o altri inconvenienti) garantisco i play-off, poi si vedrà……. come minimo puntiamo ad eguagliare il 3° posto dell’anno scorso. Naturalmente il sogno nel cassetto è la finale che ci prefiggiamo basandoci sulla massima:
“chi desidera avere qualche cosa che non ha mai avuto, dovrà pur fare qualche cosa che non ha mai fatto”.
Bene … allora buon lavoro ed in bocca al lupo.

E vi aspettiamo come sempre numerosi alle partite casalinghe di tutte le squadre.

Davide Chiari

2 commenti:

  1. Più che il sudor
    potè la barba!
    Che dire nel mezzo del cammin del campionato mi ritrovai col Capitan barbuto
    che la schiacciata in terra
    avea smarrito...
    Dante Merlino

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  2. A parte gli scherzi, un elogio lo merita a tutto tondo, non solo fa il dirigente, il giocatore e persino il riparatore e preparatore del campo di gioco ma possiede una generosità e pacata pazienza che contraddistingue la stoffa dei veri campioni e uomini dalla mediocrità diffusa, anche nel mondo sportivo.
    Detto questo, come sempre punzecchiar mi piace,pertanto le Merlinate mie appese alla rete e tra le palle ancor per tempo avrà da sopportar tra plauso e fischio.
    Merlino e la sua band

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