mercoledì 16 febbraio 2011

L'editoriale del presidente del CSI

CONTRO GLI ARBITRI ATTEGGIAMENTI INTOLLERANTI

Buon senso cercasi, urgentemente. Al termine dell’ennesima settimana difficile per il gruppo arbitri di calcio del Csi di Bergamo mi sento in dovere di rilanciare l’allarme chiamando a raccolta le forze migliori delle società iscritte ai nostri campionati.
Il dato che deve far riflettere è di una crudezza assoluta: dieci dei nuovi arbitri, abilitati grazie agli ultimi corsi per direttori di gara, hanno gettato la spugna e hanno abbandonato. Dieci! Qualcosa che non funziona ci deve essere e probabilmente bisogna cominciare proprio dal chiederci perché ci si iscrive e si partecipa ad un campionato del Csi. Nessuno dei partecipanti si arricchisce o conquista spazi in programmi televisivi. Nessuno dei partecipanti aumenta il valore dei propri ingaggi. Quasi sempre, infatti, le squadre vivono di autotassazione. Quindi verrebbe da pensare che tutti arrivano alla partita con il desiderio di divertirsi. Non è certo una coppa conquistata o una promozione da un gruppo a quello superiore che cambiano la vita.
Invece da un po’ di tempo con una recrudescenza preoccupante, avviene la caccia all’arbitro e ai suoi errori. E ancora una volta vorrei fermarmi su questo concetto: gli errori degli arbitri. Nell’ultimo turno un paio di arbitri sono stati picchiati perché hanno sbagliato. Nello stesso turno di gioco hanno fatto errori grandi e piccoli, veniali e madornali un po’ tutti i giocatori in campo. Portieri, difensori, centrocampisti, attaccanti. Nel corso delle partite se ne sono viste di tutti i colori. Ma a nessuno è venuto in mente di prendere a pugni un compagno di squadra che avesse sbagliato. Invece con l’arbitro, qualcuno pensa che si possa, che ci sia una specie di licenza di linciaggio.
Adesso quindi è il caso di dire basta. Chi non accetta l’impostazione del Csi può benissimo cambiare aria. Se una società chiede campionati con arbitri perfetti (o da picchiare nel caso non fossero infallibili) può cominciare da subito a guardarsi in giro. Posto e assodato poi che siano sempre gli arbitri a sbagliare, perché se volessimo analizzare le prese di posizione di certi giocatori o di certi dirigenti dovremmo prendere atto di quanta incompetenza ci sia fra quelli che pontificano.
Da questa pagina chiedo perciò molto seriamente e fermamente alle società di fare chiarezza al loro interno. Noi abbiamo bisogno di gente che si renda conto di quale servizio stanno ricevendo dai direttori di gara e che vanno in campo con il desiderio di collaborare con questi proprio per riuscire a divertirsi veramente

1 commento:

  1. senza sapere che Gili avrebbe pubblicato questo articolo sul sito, ho stampato e darò a tutti gli atleti copia di questo articolo.
    come società abbiamo avuto pochi atteggiamenti di questo tipo verso l'arbitro o verso gli avversari ma un promemoria non guasta anche su richiesta del Presidente del CSI Bosio.

    Vorrei anche ricordare che senza arbitro non si giocherebbe nessuna partita come senza avversari.

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